La governance dei consorzi vitivinicoli alla luce del diritto della concorrenza.
Stefano Dindo ha partecipato al seminario internazionale del 13.3.2024 organizzato dall’Università di Reims e dai centri di ricerca CRDT e CEJESCO, occupandosi della tematica “”La governance dei consorzi vitivinicoli alla luce del diritto della concorrenza”.
L’intervento ha riguardato la tutela e la gestione di ciascuna DOP e IGP, che in Italia può essere affidata dal Ministero delle Politiche Agricole a un “consorzio di tutela”, che ha carattere privato ed è un’organizzazione professionale ai sensi dell’art. 157 del Regolamento UE 1308/2013.
I consorzi devono quindi essere considerati anche come “associazioni di produttori riconosciute” ai sensi del regolamento UE sulle indicazioni geografiche recentemente adottato e approvato il 28 febbraio 2024.
Se sono sufficientemente rappresentativi (cioè se rappresentano almeno il 40% dei viticoltori e il 66% della superficie viticola), questi consorzi svolgono, tra l’altro, un ruolo importante nella gestione della produzione, oltre che nella gestione della denominazione e del suo disciplinare (sono quindi anche i beneficiari delle nuove regole che il recente regolamento sulle indicazioni geografiche attribuisce ai “gruppi di produttori”). Fanno parte del consorzio le tre categorie di viticoltori, vinificatori e imbottigliatori che, come previsto dalla legge, devono essere rappresentate “con equilibrio” negli organi sociali.
Sulla base di un decreto ministeriale, il principio dell’equa rappresentanza viene attualmente applicato assegnando a ciascun membro del consorzio un voto ponderato in base alla sua produzione di uve, vini e bottiglie (con la possibilità di combinare le tre produzioni). La crescente importanza economica di alcuni attori del settore vitivinicolo, come le società cooperative o le grandi aziende nate da aggregazioni, i cui interessi possono essere in parte diversi tra loro e i piccoli produttori, può avere un impatto significativo sulla governance dei consorzi, grazie al voto ponderato. Occorre quindi riflettere sulla necessità di verificare se questa situazione non costituisca, nella sostanza, una violazione delle norme che regolano la concorrenza, visto che esistono consorzi in cui pochi soggetti possono avere una posizione dominante.